Paradosso nr. 1

14 12 2011

In classe la prof annunció:
„… ci sará un giorno della prossima settimana, dove scriverete una verifica a sorpresa e dove non saprete quale sarà il giorno dell’esecuzione, vi arriverá completamente inaspettata!“

Uno dei alunni dispettosi non fu per nulla turbato dalla sentenza perché dopo un breve ragionamento concluse:
„Allora non avvenirá mai! Dato che la verifica deve essere eseguita entro la settimana, non potrà essere venerdí poiché giovedí lo capirei, e non potrà essere giovedí perché mercoledí lo saprei, e così a ritroso per lo stesso motivo non potrà essere nessuno dei giorni precedenti. Per questo motivo non avvenirá mai, in quanto la verfica non sarebbe inaspettata.“

Il giorno seguente la prof arrivó con la verifica in mano. La sentenza si avverò, a dispetto della convinzione del alunno, in quanto questa gli arrivò appunto in un giorno inaspettato.

Chiarimento:

La prossima settimana non inizia necessariamente di lunedì. Quindi la prof si è avvalsa del non averlo specificato e, senza dire niente, ha pensato di prendere in considerazione quella che sarebbe partita dal giorno dopo.

Ha palesato invece, creando così la contraddizione, che l’alunno avrebbe scritto la verfica, magari non sapeva quando, ma aveva comunque la certezza che la verfica sarebbe stata fatta.

Partendo da questo presupposto, non aveva importanza quando, perché lui sapeva, quindi saperlo gli rendeva ragionevolmente credibile pensare che sarebbe potuto capitare in qualsiasi giorno, e che lui lo avrebbe dunque, a prescindere saputo.

Non avevano importanza i giorni in se: se avesse scritto la verfica di domenica, lui l’avrebbe saputo il sabato prima, e questo perché volendo lo sapeva anche il venerdì, ed il giovedì prima… e cio‘ a ritroso fino al giorno in cui gli é stato detto! Perché dal momento in cui gli è stato detto, ripeto, lui lo sapeva… lo sapeva e basta e a prescindere… e ciò per tutti i giorni a venire. Il fatto che venga specificato il sabato nei confronti di una domenica, e un venerdì nei confronti di un sabato e così a ritroso, confonde e devia. Ecco perché lui fa quel ragionamento: sarebbe stato impossibile scrivere la verifica, perché lui oramai sapeva che, non si sa quando, ma un giorno della prossima settimana l’avrebbe dovuto scrivere! Glielo avevano detto, era una certezza che rendeva la verifica „aspettata“.

Ne era cosciente per tutti i giorni a venire, dunque singolarmente parlando per tutti i possibili giorni prima dell’esecuzione che la prof ha annunciato man mano per darsi una spiegazione e credersi salvo per la contraddizione della prof.

Il giorno, però, che lui l’avesse preso in considerazione in questi termini o no, era anche ed effettivamente l’unica cosa che non sapeva; l’alunno si era preoccupato di pensare solo al fatto che conoscendo la sua prof, qualsiasi giorno sarebbe potuto essere „quello giusto“, „indovinato“, quindi non avrebbero potuto scrivere la verifica. Sta di fatto che il giorno dopo, però, a discapito delle sue aspettative, ha dovuto scriverla. Presuntuoso di sapere che per via della contraddizione non avrebbero potuto scriverla… e tranquillo per questo, è rimasto fregato e sorpreso. Il giorno dopo quindi, la prof notando ciò ha dato il via alla sua bocciatura – ha fatto scrivere la verifica.

E‘ un paradosso basato sulle conoscenze certe e su quelle personali. La verità non sta mai da una parte sola in casi come questi, quando le cose vengono dette a metà e lasciate ai dubbi, ecco perché la prof ha potuto far scrivere la verifica ai suoi alunni.

Se sappiamo una cosa, noi tendiamo sempre a dire che non ci sorprenderebbe se si avverasse: questo però non ci impedisce di provare stupore quando in un momento che non conosciamo, perché non possiamo effettivamente conoscere il quando degli eventi prima che arrivi, sgraniamo gli occhi e tendiamo a dire: „Cavoli! Non me l’aspettavo!“. Anche se razionalmente parlando, nei giorni prima, asserivamo l’esatto contrario.

Lui non poteva realmente sapere il giorno, perché la prof non lo aveva ancora stabilito. E l’ha fatto apposta, per poterlo bocciare. La sua convinzione l’ha dunque „fregato“.


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